BIORIVITALIZZARE

Nel pieno della tendenza sempre più diffusa di affidarsi alle meraviglie dei trattamenti medico cosmetici non chirurgici, ecco una novità indolore e priva di controindicazioni: la biorivitalizzazione del viso (ma non solo). Idrata profondamente, ridona turgore alla pelle e ristruttura il derma a lungo termine. E’ una soluzione «soft» perché è possibile mantenere i propri normali ritmi di vita senza interrompere la routine in quanto il trattamento non influisce minimamente sulle attività quotidiane. Ma è «strong» per la sua efficacia a lungo termine e la sua validità come vero ringiovanimento cellulare. Si tratta della cosiddetta biorivitalizzazione, un trattamento medico estetico di nuova concezione. La pelle di un individuo giovane è nettamente diversa da uno anziano e, tra le varie cause dell’invecchiamento dermico, una delle maggiori è la privazione progressiva di alcune sostanze che danno elasticità e tensione alla pelle. Ruolo fondamentale per il turgore cutaneo è giocato dall’acido ialuronico, uno zucchero presente in tutte le cellule viventi che ha la caratteristica di attrarre e trattenere l’acqua idratando la pelle e dandole volume. Inoltre l’acido ialuronico ha una grande influenza su alcuni componenti della struttura della pelle, come il collagene e l’elastina. Questo spiega come la mancanza di questo particolare zucchero provochi il tipico aspetto asfittico, spento e rugoso della pelle anziana. La metodica di biorivitalizzazione stimola le cellule della pelle a riprendere le caratteristiche e la vitalità di quando erano più giovani. Se il tessuto ricomincia a produrre collagene ed elastina, la pelle risulta immediatamente più compatta e tonica e il risultato dura per alcuni mesi. La finalità di questo trattamento e proprio quella di stimolare la rigenerazione del derma mediante piccole micro infiltrazioni cutanee di acido ialuronico, in modo da ottenere quel turgore e quell’elasticità persi a causa dell’età.

Due tecniche di infiltrazione per ringiovanire la pelle
La biorivitalizzazione consiste nell’iniettare, mediante aghi sottilissimi a livello del derma superficiale, sostanze perfettamente biocompatibili e totalmente riassorbibili, le quali stimolano le varie funzioni della pelle, favorendo il riequilibrio della naturale fisiologica e una decisa riattivazione del derma, che è la parte più vitale della cute. I vari prodotti che vengono iniettati nella cute, possono essere infiltrati sostanzialmente con due tecniche, la cosiddetta tecnica «cross-linked» e la tecnica «picotage». La tecnica cross-linked permette di combattere efficacemente l’invecchiamento sia come prevenzione, sia come terapia. Una volta valutata la geometria del viso ed il grado di invecchiamento, si eseguono precise infiltrazioni intradermiche, lineari, in senso verticale e orizzontale, che si intersecano tra loro in modo da formare, col materiale iniettato, una sorta di reticolo. Questa tecnica è particolarmente vantaggiosa in alcune zone maggiormente «a rischio», come le guance, le regioni perioculari e il collo, che risultano essere le più interessate al cedimento strutturale legato alla senescenza.
la biorivitalizzazione rigenera la pelle di viso, collo, décolleté e mani, contrastando efficacemente l’invecchiamento cutaneo
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Il trattamento prevede una serie di iniezioni intradermiche a base di fillers e altre sostanze biocompatibili come vitamine e aminoacidi, in grado di stimolare la produzione di nuovo collagene.
figura2 bioriv
E’ sempre consigliabile supportare la biorivitalizzazione con l’uso regolare di prodotti che favoriscono l’idratazione, l’elasticità e la competenza della pelle.
Per ciò che concerne la durata della terapia necessaria per risolvere totalmente il problema, se ci si trova di fronte a una pelle non eccessivamente danneggiata è possibile che bastino tre o quattro sedute, soprattutto se questa tecnica è integrata ad altre metodiche medico estetiche. Una volta terminata la serie terapeutica si procede alla valutazione del mantenimento, generalmente può anche essere sufficiente un richiamo ogni tre o quattro mesi. Questo è per indispensabile, per mantenere nel tempo un livello ottimale di idratazione, compattezza ed elasticità cutanea. Una tecnica interessante è quella del picotage, che svolge un’ azione preventiva,particolarmente indicata in persone giovani che vogliono contrastare in tempo utile l’invecchiamento cutaneo. In questo caso si procede alla somministrazione del prodotto per microiniezioni, molto superficiali, praticamente indolori, distanziate di un centimetro l’una dall’altra in modo da formare una sorta di reticolo, su tutto il viso, collo e décolleté.
Nei casi che lo richiedono, può essere anche praticata sulle mani. La sostanza così iniettata, si distribuisce uniformemente nel derma superficiale attirando l’acqua, quasi come una spugna e il risultato è praticamente immediato: migliora il grado di idratazione e soprattutto il turgore della cute trattata. Essendo completamente biocompatibili e riassorbibili, le infiltrazioni non danno luogo a reazioni allergiche e possono essere ripetute per perfezionare i risultati e mantenerli a lungo nel tempo. La seduta è di breve durata e in genere non rimangono segni evidenti del trattamento, e la paziente può riprendere immediatamente la sua vita sociale.
I molti prodotti in commercio vanno scelti in base al tipo di pelle. I prodotti in commercio usati come biorivitalizzanti sono in numero sempre crescente. Resta sempre attuale l’ acido ialuronico, usato come biorivitalizzante e non come riempitivo. Numerosi studi, infatti, hanno messo in evidenza che il contenuto cellulare di questa sostanza, si riduce gradualmente con l’età; grazie ai trattamenti di biorivitalizzazione cutanea, combinati con prescrizione di creme specifiche ,utilizzando preparazioni di acido ialuronico naturale, esso sarà in grado di legare quantità d’acqua da 40 a 70 volte superiori rispetto al suo peso, si riesce così a ridare alla cute quel senso di freschezza e turgore cutaneo che la rende giovane, compatta e luminosa. Altri prodotti usati come rivitalizzanti sono miscele di aminoacidi da soli o in combinazione con acido ialuronico. Si associano quindi due azioni: a quella idratante dell’ acido ialuronico si aggiunge il potere stimolante degli aminoacidi, che portano a fibroblasti il substrato nutritivo per formare le nuove molecole di collagene e acido ialuronico. La recente introduzione nel protocollo terapeutico di complessi polivitaminici ed estratti placentari sono risultati efficaci nel migliorare complessivamente il tono cutaneo. Prodotti ancora più interessanti, si sono dimostrati i farmaci omotossicologici, sostanze biorivitalizzanti a tutti gli effetti. La loro azione di stimolo sul derma papillare è risultata simile a quella dell’ acido ialuronico, e inoltre è stato evidenziato un effetto ritardante sulla degradazione del collagene e dell’acido ialuronico mediante la inoculazione della ialuronidasi. Secondo la visione omotossicologica, le rughe sono principalmente una «alterazione metabolica» risultata dalla sofferenza delle cellule invecchiate; la terapia, dunque, deve avvalersi di trattamenti integrati che mirano alla ripresa del fibroblasta in primis, e questo è possibile somministrando alcuni prodotti omotossicologici in grado di stimolare il metabolismo cellulare con maggior produzione di acido ialuronico, collagene, elastina e gag. Altro passo importante è la detossificazione e drenaggio del derma in modo da mantenerne integra la struttura. Dopo il trattamento omotossicologico è possibile osservare un rigiovanimento globale con apprezzabile rassodamento dei tessuti ed evidente distensione delle rughe.L’assenza di effetti collaterali la rende una terapia anti-invecchiamento d’eccellenza.

EPOREX K69 “Oltre la superficie”

Eporex K69Oltre la superficie, non è solo il nostro “slogan”: esso rappresenta l’obiettivo che ci eravamo prefissati e il traguardo raggiunto alla fine dopo un ragionato mix di sinergie e collaborazioni diverse. Infatti le moderne ricerche in campo elettro-medicale offrono in questo momento variegati strumenti per i professionisti in medicina, utilizzando macchine con contenuti di innovazione tecnologica più o meno evoluti. Oggi giorno si discute molto sulla dinamica dell’assorbimento cutaneo e intracellulare e diverse sono le teorie, anche se non tutte sostenibili: qui discuteremo esclusivamente di quelle scientificamente accertate. La Medical Technology ha ottimizzato un sistema di veicolazione cutanea sulla base di numerose ricerche e studi accreditati, in particolare nella ricerca nel campo dei meccanismi fisici che incrementano la penetrazione e diffusione di principi attivi nell’epidermide:

EPOREX K69
Con EPOREX K69 realizziamo la nuova generazione di veicolatore transdermico concretizzando la sinergie di alcune tecniche già conosciute (Ionoforesi, Iontoforesi, Elettroporazione) ma realizzando una metodica innovativa per il trasporto molecolare transdermico “attivo” da noi denominata ISOFORESI
La via transdermica elettronica viene ormai impiegata da qualche decennio, a partire dalle prime utilizzazioni in campo medico per la somministrazione di farmaci antidolore e per la terapia riabilitativa, ma recentemente si è intuita l’applicabilità in campo dermatologico e dell’estetica professionale. La difficoltà principale per la liberazione di sostanze attraverso la pelle umana è costituita dallo strato più esterno, lo strato corneo, che rappresenta una tenace barriera al trasporto delle sostanze; la sua matrice di lipidi-corneociti è stata oggetto di studi a livello di:
  • variazioni di impedenza del derma sottoposto a cariche impulsive e conseguente variazione della sua permeabilità;
  • determinazione delle forme d’onda utili per la veicolazione;
  • crezione di un generatore di forme d’onda
  • funzione barriera della pelle - cheratinociti idrofilici
Con l’ISOFORESI si è cercato di ottimizzare il metodo di veicolazione per ovviare i limiti delle tecniche usate in passato e cioè la scarsa concentrazione di principio attivo, la limitata profondità raggiunta nei tessuti, il danneggiamento dei tessuti a causa delle intense correnti indotte.
Per questi motivi il metodo isoforetico rappresenta l’avanguardia nella cura e nei trattamenti cutanei e in particolare nella cura della cellulite: nuovi recenti studi sono stati effettuati già in diversi paesi con risultati ottimali, rappresentando il futuro di questa nuova tecnica che elimina l’uso degli aghi.
L’elettroporazione
Questa metodica viene usata in terapia medica sfruttando la sua capacità invasiva che permette l’aumento di permeabilità dei tessuti cutanei: l’elettroporazione della pelle si verifica quando in una cellula epiteliale, mediante l’induzione di un impulso elettrico, viene generato un potenziale di transmembrana tra 0,5 e 1,5 Volt. Conseguentemente lo strato lipidico della membrana cellulare subisce un’alterazione: la formazione di “canali acquosi”, chiamati anche “elettropori”. La formazione di questi elettropori avviene in un tempo successivo alla induzione dell’impulso elettrico e impiega generalmente alcuni minuti consentendo così la permeazione a molecole anche di grandi dimensioni di attraversare tutto il tessuto “bersagliato” dall’impulso. Tali canali si manterranno per un periodo direttamente proporzionale alla lunghezza d’onda dell’impulso stesso: questo periodo generalmente va da pochi secondi a qualche decina di minuti.
In particolare si realizza quello che è stato dimostrato recentemente in campo chimico-biologico, nel famoso studio sui “canali addetti al trasporto di acqua nelle cellule”, premiato nel 2003 con il Nobel per la chimica a due studiosi americani, R. MacKinnon e Peter Agre. Infatti con questo studio si scoprì la presenza di canali molecolari che permettono alla membrana cellulare di lasciare entrare o uscire sostanze indispensabili come l’acqua e i sali (proteine di membrana).
Il controllo per lo scambio di ioni e molecole attraverso queste strutture è regolato da segnali chimici che mettono in comunicazione varie cellule. Questi segnali risultano essere ioni o piccole molecole che aprono una serie di “reazioni a cascata” all’interno della cellula, che porta alla manifestazione di un effetto macroscopico come ad esempio la tensione di un muscolo o reazioni biochimiche o metaboliche nel nostro corpo o nel cervello.
Sulla base di quanto detto, con la metodologia messa a punto nell’EPOREX K69, l’ISOFORESI, si riesce a veicolare molecole idrosolubili attraverso la barriera epidermica, barriera che come noto ha una bassissima permeabilità a sostanze idrosolubili, limitazione dovuta alla matrice extracellulare lipidica (ceramici, colesterolo, acidi grassi), permettendo l’introduzione di agenti farmacologici attivi a differenti profondità.
Goal della metodica
EPOREX K69 + BRIGHT SKIN
Nell’EPOREX K69 abbiamo abbinato anche un’altra metodica che esalta il valore dei trattamenti dell’Isoforesi: gli ultrasuoni e correnti galvaniche ad opera del BRIGHT SKIN. Esso è un’apparecchio brevettato e con protocolli registrati.
BRIGHT SKIN è un dispositivo a ultrasuoni che consente il ringiovanimento della pelle e la prevenzione dell’invecchiamento dei tessuti attraverso l’utilizzo di Ultrasuoni: consiste in una lamina di metallo a forma di spatola la cui frequenza di vibrazione è pari a 25000 Khertz, che inclinata a 45° consente la distribuzione delle onde ultrasoniche sulla superficie, secondo il principio della CAVITAZIONE. Questo fenomeno si manifesta in un liquido quando questo è sottoposto ad una notevole depressione. Nel momento in cui la pressione assoluta diventa inferiore alla tensione del liquido, si determina un energico campo di forza con abbondante trasformazione in vapore sotto forma di micro-bolle dei gas contenuti nei liquidi, che favoriscono il distacco delle cellule morte “per spinta” ed inglobano anche residui cosmetici e impurità depositate nei follicoli sebacei. Inoltre sulla lamina del BRIGHT SKIN si abbina, in funzione del programma prescelto, l’emissione di micro correnti galvaniche per la veicolazione o il peeling elettronico.
Questo abbinamento permette di sfruttare al meglio la sinergia degli ultrasuoni (spinta sonica) con le microcorrenti galvaniche (spinta ionica).
FASI DELLA CAVITAZIONE
Con BRIGHT SKIN possiamo effettuare: Peeling/Esfoliazione delle cellule morte dalla superficie cutanea e pulizia profonda della pelle dalle varie sostanze inquinanti (smog, cosmetici, batteri, ecc): con la cavitazione sonica si rimuove lo strato corneo e le assisi cellulari superiori, liberando uno strato di corneociti più giovane (turn-over cellulare), in abbinamento all’emissione simultanea di microcorrenti galvaniche che aggiungono una importante azione ionica rendendo la pelle tonica e luminosa. Rassodamento dei tessuti e stimolazione cellulare della pelle con protocolli di peeling elettronico, ad opera di correnti galvaniche combinata agli ultrasuoni. Idratazione esogena ed endogena: si micronizzano i principi attivi che vengono poi trasferiti per mezzo degli ultrasuoni in profondità, anche grazie ai fenomeni osmotici attivati dall’effetto di compressione e decompressione dei liquidi interstiziali, con il risultato di una ottima idratazione cutanea profonda.
Riequilibrio del metabolismo, azione schiarente: si attiva un miglioramento del microcircolo con incremento di ossigeno tissutale, stimolando la produzione di collagene ed elastina attraverso un micromassaggio da parte dell’onda elastopulsata.
Inoltre, in abbinamento ad un prodotto specifico, si riducono le discromie melaninichee si potenziano i meccanismi antiossidanti.
Il Bright Skin utilizzato in fase pretrattamento all’EPOREX K69 prepara quindi la pelle pulita e asettica pronta a ricevere sostanze attive per trattamenti specifici.
Il software del BRIGHT SKIN permette numerosi programmi di trattamento in base al tipo di pelle (3 tipologie), associando o meno di volta in volta gli ultrasuoni alle correnti galvaniche. Di seguito vengono riportati in tabella i vari programmi.
Esempi di trattamento eseguiti con EPOREX K69
Paziente sottoposta a trattamenti con EPOREX K69 per ringiovanimento e riparazione cutanea. Foto prima: si nota la struttura della pelle e le discromie su guancie e collo. Il tessuto sulla fronte è ruvido e irregolare. Foto dopo: La pelle è regolare e liscia. Particolare miglioramento sulla fronte con diminuzione di linee e discromie. Si nota l’eccellente risultato sulle guance e su tutta l’area del collo. Paziente sottoposta a trattamenti rivitalizzanti viso con EPOREX K69 Foto prima: Sono particolarmente evidenti le rughe pronunciate nella zona naso-labbiale e nel contorno occhi.
Foto dopo: Diminuzione sensibile delle rughe ed evidente ritonificazione del tessuto cutaneo.
Paziente sottoposta a trattamenti per la cellulite Foto prima: Pannicolopatia di 2° grado con superficie scabrosa.
Foto dopo: Evidente ripresa del tessuto connettivo e rassodamento.
 

TERAPIA CHELANTE

Figura 1La terapia chelante utilizza delle sostanze chimiche (soprattutto EDTA) per "chelare", cioè togliere andando a raccogliere all’interno dell’organismo per mezzo del sangue, le tossine accumulate nelle vene e nelle arterie (esempio calcio e grassi).

La chelazione è un processo che si incontra frequentemente in natura, durante il quale i metalli inorganici come il ferro, per esempio, formano complessi con la materia organica.
Negli Stati Uniti è largamente utilizzata. Da oltre 40 anni i medici vi ricorrono per curare i disturbi cardiovascolari.
E' un drenaggio forzato dell’organismo.
E' una tecnica praticata e conosciuta nei paesi anglosassoni e in America, in Italia ancora poco conosciuta.
Risulta molto utile per prevenire ed evitare sopra tutto malattie cardiovascolari  ed arteriosclerotiche.
Figura 2
Sostanza varie, soprattutto EDTA,  veicolate dal sangue staccano e sciolgono i depositi delle sostanze tossiche accumulati in tutto il corpo da cattiva alimentazione,da amalgame odontoiatriche e comportamenti errati.
Questa terapia si effettua per perfusione venosa lenta, con periodicità e dosaggi variabili in rapporto alle caratteristiche della malattia e della funzionalità renale, dato che il chelato (edta stesso + il metallo legato all'edta) viene eliminato per il 95-98% attraverso il rene.
Il risultato è migliore nei diabetici e quando il malato ottimizza il proprio stile di vita eliminando i noti fattori di rischio (obesità, ipertensione, ipercolesterolemia e trigliceridi, abolizione del tabacco, ecc.).
Ciascuna fleboclisi ha una durata media di tre ore e si effettua ambulatoriamente.Il primo ciclo di terapia può essere seguito successivamente da cicli meno intensivi.

E' pericolosa?
La terapia chelante, se eseguita secondo il protocollo, non comporta problemi degni di nota.
Essa se ben eseguita non presenta contro indicazioni specifiche, ma essendo il prodotto eliminato per via renale completamente nelle 24 ore, la sua pratica richiede una efficiente funzionalità renale.
E’ quindi controindicata nei casi di grave insufficienza renale, ed anche di quella epatica.

Avvelenamento da metalli pesanti
I metalli pesanti sono i composti più pericolosi e dannosi tra le sostanze inquinanti.
Infatti, penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, aria atmosferica, abiti e trasporti,  bloccando l'attività di numerosi complessi enzimatici.
I metalli pesanti si legano alle proteine del sangue raggiungendo molti distretti corporei e provocando danni di varia entità.
Il mercurio tende a colpire i reni provocando un aumento dei casi di insufficienza renale.
Il piombo predilige ossa e tessuti molli, solo per fare alcuni esempi.
L’assorbimento dei metalli pesanti a livello gastrointestinale varia a seconda delle condizioni dell’ospite, della composizione (inorganica od organica) e dello stato di valenza del metallo. Il sangue è il principale mezzo di trasporto dei metalli.
Le principali vie di escrezione dei metalli sono quella renale e quella gastrointestinale.
In minima parte l’eliminazione può avvenire per salivazione, traspirazione,allattamento, esfoliazione della pelle e perdita di unghie e capelli.
Alcuni organi (ossa, fegato e rene) sequestrano determinati metalli in concentrazione relativamente elevate e per anni.
La quantità di piombo contenuto nel nostro corpo è 500 volte superiore rispetto a quella presente 100 anni fa.
Il piombo interagisce con il glutatione, la glutatione perossidasi e con il selenio bloccando quindi uno dei meccanismi chiave della nostra difesa antiossidante.
Viene ingerito con l’acqua potabile (contaminata dalle condutture in piombo),  i cibi in scatola, le tinture, i gas e l' inquinamento atmosferico.
I sintomi da intossicazione da piombo comprendono : cefalea, depressione, insonnia, affaticabilità, irritabilità, ansia, debolezza, algie muscolari, mancanza di appetito, calo ponderale, ipertensione, ridotta funzionalità renale e surrenalica, infertilità nell’uomo e aborti spontanei nella donna, gotta saturnina,anemia da deficienza di ferro, pigmentazione blu nerastra alla base delle gengive.
Sorgenti di piombo sono: atmosfera, gas di scarico delle auto, fonderie, acqua potabile, verdura coltivata in prossimità di vie trafficate e/o in terreni contaminati, frutta e succhi in barattolo, latte proveniente da animali allevati in pascoli contaminati, carni (soprattutto fegato di animali contaminati), dentifrici, batterie di auto, quotidiani, tabacco e cenere di sigaretta, tinture per capelli.
Il mercurio è un veleno mortale per tutti gli esseri viventi. Il pesce lo accumula in grande quantità.
La sintomatologia da avvelenamento da mercurio comprende: insonnia, nervosismo, perdita di memoria, ansia, depressione, perdita di peso e di appetito, tremori, allucinazioni, parestesie alle labbra ed ai piedi, debolezza muscolare, amaurosi, sordità, disturbi della parola e coordinazione, ridotta funzionalità renale.
Il mercurio è presente in svariate sostanze quali: pasta per otturazione dei denti, termometri e barometri, cereali trattati con funghicidi, pesci e mammiferi marini, cloruro di mercurio usato nei laboratori di istologia, talco, cosmetici, coloranti, diuretici, supposte antiemorroidi, detergenti per pavimenti, filtri dei condizionatori d’aria, conservanti per il legno,  lassativi, adesivi, pomate antipsoriasi e tatuaggi.
L’alluminio è il minerale più diffuso sulla superficie terrestre, ma non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano.
E’ stata dimostrata la costante associazione di accumuli di alluminio in patologie caratterizzate da disturbi mentali quali: Alzheimer,  Parkinson e Down.
L’accumulo nell’uomo avviene con grande lentezza probabilmente in misura di pochi nanogrammi al di, per cui all’età di 60 anni la quantità di alluminio può raggiungere quantità significative.
I disturbi comprendono: pneumoconiosi, sequestro di fosfati dal tratto gastrointestinale con osteoporosi e rachitismo, reazioni cutanee, nefrite, epatopatie, coliti, ipereattività nei bambini, Alzheimer.
Prodotti che contengono alluminio sono: vasi per la cottura di alimenti, antiacidi, deodoranti, materiali di costruzione, utensili, cavi e materiali da isolamento, materiale da imballaggio, lattine per bibite, acqua potabile, birra, cibi in scatola, spray nasali, dentifrici, ceramica, amalgame per denti, filtri per sigarette, tabacco, gas auto, pesticidi, additivi, sale da tavola e condimenti, formaggi, medicamenti contenenti caolino, suture, nicotinato di alluminio.
Ogni sigaretta comporta l’assunzione di 1,4 mcg di cadmio ed un pacchetto di sigarette aumenta i depositi del cadmio di 4 mcg, impegnando e sottraendo capacità antiossidante a tutto l’organismo.
Il cadmio può aumentare lo spessore della membrana basale dei piccoli vasi e dei capillari riducendo la circolazione.
Nelle donne viene interessata anche la circolazione uterina con conseguente possibile prematurità o deformità del feto.
La sintomatologia comprende: affaticabilità, ipertensione, anemia ferro-priva, enfisema polmonare, osteoporosi in donne del 3° mondo con gravi deficit alimentari, epatopatie, anosmie, colorazione giallastra dei denti, coliche renali, ipercalciuria, sindrome del lattaio (linee di pseudofrattura alla scapola, femore ed ileo), ipofosfatemia, artrite reumatoide, ridotta produzione di Vit D, insufficenza polmonare, proteinuria, aminoaciduria, cancro prostatico.
Il cadmio è presente in: acqua potabile, farina di grano raffinata, cibi processati, ostriche, rene, fegato, riso, fumo di sigaretta, tabacco, fertilizzanti, protesi dentarie, ceramiche, coloranti, materiale elettrico, sostanze antiruggine, polivinile, funghicidi, pesticidi, raffinerie, prodotti di scarto delle gomme, combusti di olio.
 
 

MESOTERAPIA

Il classico trattamento dedicato al rimodellamento del corpo è ancora sulla cresta dell’onda. Sempre più efficace grazie a nuove formule e strumentazioni hi-tech.
Hanno fatto storia: le punturine utilizzate per drenare, per tonificare, per assottigliare le zone più voluminose e per minimizzare la pelle a buccia d’arancia e non solo. Questo trattamento conosciuto come mesoterapia oggi è ancora molto utilizzato. Perché? Perché funziona. Consiste nella somministrazione, tramite microiniezioni con aghi sottilissimi, di sostanze attive, farmacologiche o omeopatiche, nel mesoderma (lo strato medio-profondo del derma costituito da tessuto connettivo riccamente vascolarizzato e innervato) di aree specifiche del corpo.
In versione omeopatica
Si chiama biomesoterapia ed è una mesoterapia che unisce le tecniche di medicina naturale all’utilizzo di prodotti omotossicologici, omeopatici e fitoterapici. «Si differenzia dalla meso classica oltre che per l’uso di rimedi naturali anche perché questi vengono iniettati dove è presente l’inestetismo e anche lungo il decorso di un meridiano specifico. Ha una valenza olistica perché la scelta dei rimedi valuta il problema specifico e il paziente nella sua totalità.Consiste nell’iniettare piccole quantità di medicinali omeopatici nello spessore della pelle. E’ utile in caso di cellulite, adiposità localizzata, rughe, rassodamento del seno, smagliature, alopecia, cicatrici, invecchiamento cutaneo, problemi vascolari, etc.
Chiunque può sottoporsi alla biomesoterapia in quanto esso un metodo di cura altamente sicuro.
Si possono trattare anche pazienti allergici, donne in gravidanza, o in generale pazienti con diverse patologie. Il trattamento è personalizzato e seguito da un medico; tutto il materiale usato è sterile e monouso ,le siringhe sono dotate di aghi molto corti e talmente sottili da essere praticamente impercettibili. Gli obiettivi di questo trattamento sono il successo e la soddisfazione del paziente.
Studi scientifici e la pratica di migliaia di medici garantiscono l’efficacia dei trattamenti biomesoterapici.

LA MESO ANTALGICA
La mesoterapia antalgica non ha finalità estetiche ma viene usata per trattare disturbi di natura ortopedica, come artriti, artrosi, nevralgie, sciatiche, ma anche le emicranie. Eseguita con farmaci specifici per il trattamento della sintomatologia dolorosa, serve anche per curare le infiammazioni. In questo caso il vantaggio è quello di poter trattare la zona infiammata evitando di assumere farmaci per bocca o di sottoporsi a iniezioni intramuscolari. Nella cute vengono introdotte piccolissime quantità di medicinale (0,2 cc per iniezione) in corrispondenza delle zone malate.
 
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